Che Giornata!

– ovvero cronistoria di una sana follia –

Non avevamo mai organizzato un torneo all’aperto, ma una volta presa la decisione volevamo assolutamente che fosse organizzato bene e che potesse trasmettere la nostra visione della pallavolo giovanile.

1 mese prima – Serate interminabili a mettere a punto programmi, obbiettivi, strategie di comunicazione e di promozione, dal menù ai rapporti con l’amministrazione locale e con le altre società. Quando a notte fonda uscivamo da casa di Luca, ormai trasformatasi nella sede del direttivo, i quesiti e gli impegni anziché diminuire aumentavano.

15 giorni prima– Sempre più amici coinvolti per riuscire a gestire tutti gli impegni che due giornate così richiedono.

1 settimana prima – E poi il meteo, siti internet di tutti i tipi visitati decine di volte al giorno per verificare se almeno uno ci dava qualche speranza in più per il week-end e mano a mano che ci si avvicinava alla data prescelta sempre più perplessità e telefonate da squadre e amici per capire se sarebbe saltato tutto o se ci avremmo provato ugualmente.

Giovedì 21 Maggio – In mattinata Stefano e Pieranglelo si sono prodigati per sfalciare l’erba del parco. Alla fine l’amara decisione … rinunciamo al sabato pomeriggio e puntiamo tutto sulla domenica. Spese riviste al ribasso e ultime decisioni da prendere posticipate al sabato stesso.

Sabato mattina – appuntamento al mattino presto al campo … piove ancora.
Arrivano nell’ordine: il gruppo elettrogeno, la cucina e la cella frigo, tavoli e panchine, materiale per allestire il bar e i campi da gioco … montiamo qualche gazebo, posizioniamo la cucina con Luca che verifica allineamento, prospettive e armonia dell’insieme. A mezzogiorno piove ancora e non accenna a smettere. Nel frattempo il nostro presidente continua a tranquillizzare le società invitate e a rimandare la decisione.
Finalmente a metà pomeriggio il cielo smette di rovesciarci addosso acqua e all’orizzonte si scorge una parvenza di azzurro. Tutti scattiamo a montare i 17 campi da gioco, lasciando il resto dell’attrezzatura protetta da gazebo e teloni di nylon.

Ore 21.00 – tutti i campi sono montati, reti tese e ordinate, addirittura l’art director ci fa spostare alcune reti per averle ordinate come la bandiera italiana, reti rosse, poi le bianche ed infine quelle verdi.

Sabato notte – vista la grande quantità di materiale impegnato nel parco decidiamo che qualcuno di noi deve rimanere a fare la guardia. Per fortuna l’impianto di spillatura della birra è operativo e almeno possiamo sostenerci nell’attesa dell’alba.

Ore 2.00 – tenui luci si vedono in fondo al boschetto, chiacchiere, risate, … sono le ragazze della seconda divisione che vengono a trovarci. Un po’ di allegria in una nottata che cominciava ad essere lunga e noiosa

Ore 7.00 – finalmente il cielo è limpido, azzurro, il sole splende e l’aria è piacevolmente ravvivata da una fresca brezza, l’ideale per lavorare e giocare: ricomincia l’attività. Si posizionano tavoli e panchine, cominciamo a preparare il bar.

Ore 8.00 – cominciano ad arrivare anche tutte le ragazze più grandi che ci aiutano nell’allestimento dell’area.

Mattinata – difficile fare la cronistoria di tanta concitazione … in cucina si comincia a preparare freneticamente tutto ciò che occorre per il pranzo, al bar ci si danna l’anima con macchine per il caffè che non ne vogliono sapere di funzionare, alla cassa si raccolgono le ordinazioni per il pranzo, al banco DJ si bestemmia perché il microfono non funziona e intanto i campi da gioco finalmente si asciugano nell’attesa che il torneo abbia inizio. Intanto Chiara monta in auto e corre per gli ultimi acquisti.

Ore 13.00 – Pausa pranzo. Come un’orda inferocita avanzano le squadre ed i rispettivi genitori verso la postazione della cucina, e qui avviene l’incredibile. Sotto la puntuale regia di Romina riusciamo a effettuare il servizio per più di 400 persone in un’ora e dieci minuti. IMPENSABILE. Quello che era il momento più temuto in realtà è un successo.

Pomeriggio – Le partite si susseguono, la cucina respira per qualche minuto e poi comincia con la faticosa opera di ripulitura. Al bar se birra, prosecco e coca vanno a fiumi è ancora il caffè che crea problemi e rallentamenti, mentre il frigo dei gelati è sempre aperto e le torte delle mamme vanno a ruba. Questa volta sono Roberto, Silvia e Giuliano ad inseguire gelati e caffè per poter soddisfare le richieste dei tantissimi giunti al parco.
Cominciano le premiazioni e si sente nell’aria l’inno di Mameli, con i bambini più piccoli invitati a cantare al microfono. Tutto sta andando per il meglio e tutti noi, stanchi come non accadeva da tempo, cominciamo a preoccuparci pensando che bisogna smantellare tutto entro sera.

Ore 18.30 – Atleti e accompagnatori ci salutano e se ne vanno. Ragazzine soddisfatte con coppe in mano sono seguite da sguardi meno convinti ma ugualmente felici per la bella giornata. Raccolta di tutti i collaboratori e breve discorso di ringraziamento per tutto ciò che hanno fatto … ovviamente con la richiesta di stringere i denti e aiutarci ancora nello smontaggio degli impianti e della pulizia al parco. Intanto Lucio e Stefano vanno a riconsegnare il gruppo elettrogeno.

Ore 19.00 – il campo è libero, panchine e tavoli accatastati e pronti a partire, cucina e bar invece appaiono ancora un campo di battaglia, mentre le ragazzine, giustamente, cominciano a giocare e non riescono più ad aiutarci.

Ore 20.00 ormai tutto appare più chiaro e in ordine, trovato il modo di smaltire l’ingente quantità di olio usato per friggere le patatine, accatastata una mostruosa quantità di spazzatura ed il parco è finalmente ritornato alla sua condizione di tranquillità. E’ domenica sera, riappare qualcuno che fa la sua corsa serale, un paio di ciclisti, un’ultima famiglia con bimbi e cane al seguito.

Ore 21.00 – Portata via tutta la spazzatura che domattina la Veritas smaltirà, ci rimane il giro finale con il camion di Roberto a raccogliere gli ultimi “pezzi”. Luca e Mauro rimarranno a guardia della cucina anche questa notte, mentre uno alla volta tutti gli altri sono andati a casa.

Ore 22.30 – Descrivo la mia situazione ma non credo sia molto diversa da quella degli altri. Fatta la doccia finalmente sul divano, dolori alla schiena, alle ginocchia, un filo di mal di testa, occhi che stentano a rimanere aperti. Per un attimo la mente è attraversata dal pensiero “chi cavolo me l’ha fatto fare”. Poi però l’orgoglio cambia il pensiero in “l’anno prossimo faremo meglio, magari venerdì sabato e domenica”. Con grande fatica raggiungo il letto e mi corico (forse è meglio dire crollo sul letto). La troppa stanchezza impedisce al sonno di arrivare, fino a quando mi addormento.

Ore 23.00 – Dormo con il sorriso sulle labbra

Grazie a tutti!!

Ancora una volta un ringraziamento di cuore a tutte le persone che ci hanno aiutato, comprese le numerose aziende che ci sono venute incontro e hanno permesso di realizzare questo evento.
Grazie a tutte le società che sono intervenute, grazie a quelle che ci hanno prestato pali e reti.
Grazie a che si è complimentato con noi perché ci ha incoraggiato e sostenuto.
Grazie a chi si è lamentato perché ci ha fatto notare dove siamo stati carenti.
Grazie a chi è venuto a trovarci anche solo per dire ciao e grazie a tutte le ragazzine e i ragazzini che hanno portato la loro voglia di giocare e di fare festa.

Nicola